Alle persone felici e a quelle infelici capitano in media le stesse cose
Dall’inizio della crisi, e via via sempre di più, sento molta gente che non fa che lamentarsi: non ho questo, non ho quello, è colpa del governo, dei politici, del sistema, della sfiga, ecc. Quello che emerge da questi lamenti è, di fatto, la pretesa assoluta che il mondo vada loro incontro, che la realtà si trasformi in relazione ai loro capricci, che le persone si muovano e agiscano a loro piacimento. Queste persone pestano i piedi e strepitano, rabbiosamente invocando diritti veri o presunti, cadendo nella trappola dell’attribuzione di colpe, che, guarda caso, non sono mai proprie.
In un interessante libro che ho letto di recente è citato uno studio durato anni a seguito del quale una ricercatrice, dopo aver lavorato con moltissime persone, ha rilevato che alle persone felici e alle persone infelici capitano in media le stesse cose, durante l’arco di una vita. Qua è la differenza tra queste persone? Il modo in cui afrontano le situazioni e reagiscono ai problemi. Riempire la tua vita di cose che ti fanno star bene dipende da te. Sei tu che hai il potere di arricchire la tua esperienza con tante piccole cose che, tutte insieme, ti fanno sorridere. Sei tu che puoi pensare che ci sono un milione di cose che potresti fare, e che non fai, per risollevare la tua situazione personale, le sorti della tua azienda o per migliorare la tua attività lavorativa. Ma tanti, troppi, preferiscono continuare a lamentarsi e procedere con inerzia verso un percorso già segnato dall’infelicità e dalla rassegnazione.